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(continua dalla prima pagina) inderogabile la formazione di tutto il personale docente. - PROFESSIONALITÀ COMPETENTE - Il tema riguardante la "Professionalità competente" è uno degli aspetti su cui intendiamo sollevare l’attenzione. Chi lavora nella scuola italiana dell'inclusione deve acquisire la consapevolezza che nelle classi ci sono gli alunni con disabilità e che questi alunni sono "suoi alunni"; ciò presuppone che "ogni insegnante" deve saper lavorare con tutti gli alunni, quindi anche con gli alunni con disabilità e che non può rifiutarsi o giustificarsi con il "Non me la sento" (chi "si rifiuta" o "non se la sente" o pensa di dover occuparsi solamente di una parte degli alunni della classe e non di tutti non può stare nella scuola dell’inclusione). La scuola è un servizio rivolto agli alunni e noi, in quanto docenti, dirigenti, personale educativo e personale ATA, siamo presenti per garantire e tutelare questo loro diritto, avvalendoci della nostra professionalità. È infatti riconosciuto che, nella scuola, la cultura dell’inclusione richieda una mirata competenza professionale, possibile solo attraverso la formazione obbligatoria di tutto il personale docente e dirigente sulle tematiche dell’inclusione scolastica.
CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno) e Autismo Abruzzo Onlus promuovono un Convegno avente quale tema "Nuovo PEI e Inclusione Scolastica". L'iniziativa è patrocinata dalla Regione Abruzzo e dal CTS NTeD de L'Aquila. Il Convegno si tiene il sabato 4 settembre, dalle 9:00 alle 13:30, a L'Aquila (l'iscrizione è obbligatoria). Scarica la locandina del Convegno de L'Aquila: clicca qui
CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno) e Autismo Abruzzo Onlus promuovono un Convegno avente quale tema "Nuovo PEI e Inclusione Scolastica". L'iniziativa è patrocinata dalla Regione Abruzzo. Il Convegno si svolge venerdì 3 settembre, dalle 9:00 alle 13:30, a Chieti (l'iscrizione è obbligatoria). Scarica la locandina del Convegno di Chieti: clicca qui
CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno) e Autismo Abruzzo Onlus promuovono un Convegno avente quale tema "Nuovo PEI e Inclusione Scolastica". L'iniziativa è patrocinata dalla Regione Abruzzo. Il Convegno si svolge a Teramo, giovedì 2 settembre, dalle 9:00 alle 13:30 (l'iscrizione è obbligatoria). Scarica la locandina del Convegno di Teramo: clicca qui
Bozza lettera per la richiesta di didattica in presenza in "condizioni di reale inclusione" (per i genitori: per avere il formato word, scrivere a scuolaciis@gmail.com): leggi il testo
Martedì 12 maggio 2020, alle ore 17:00, il CIIS è on-line. "Considerazioni sulla didattica a distanza: come concludere l'anno oscolastico? Come organizzarsi per il prossimo anno?". L'appuntamento è rivolto ai soci del CIIS e ai più stretti collaboratori. A breve, dall'account scuolaCIIS@gmail.com, riceverete la mail con l'invito per accedere alla stanza. Per maggiori informazioni: clicca qui.
Mercoledì 13 maggio 2020, dalle ore 16:30 alle ore 18:30: WEBINAR gratuito su "LA COMUNITÀ IN GIOCO ENTRA NELLA DIDATTICA DELLA VICINANZA". Per partecipare, è necessario iscriversi: COMPILA LA SCHEDA. Ai partecipanti viene rilasciato l'Attestato, valido ai fini della formazione. Per maggiori informazioni, vai alla sezione: attività inn corso (clicca qui). Per rivedere i precedenti webinar: vai alla sezione formazione.
Decreto-legge 8 aprile 2020. Quali sono le novità che attendono la scuola? Valutazione finale, esami di Stato cconclusivi del 1° e del 2° ciclo di istruzione, graduatorie, concorsi e assunzioni. Tutte le novità: clicca qui.
Esame di stato conclusivo del II ciclo di istruzione: "Commissari interni, ad eccezione del Presidente della Commissione che sarà esterno": leggi l'ordinanza.
WEBINAR SULLA VALUTAZIONE: è online la "Replica integrale del webinar", che sarà trasmessa giovedì 16 aprile 2020, dalle 16.30 alle 19.00. Per partecipare, è necessario iscriversi: clicca qui Per maggiori informazioni sulla replica del webinar: clicca qui. Per rivedere il webinar: vai alla sezione formazione.
Rivedi i webinar del CIIS nella sezione "formazione"
Martedì 14 aprile 2020, dalle 16:00 alle 18:00, si terrà il Webinar: "La valutazione formativa nella Didattica della Vicinanza Inclusiva" (leggi il Programma).
Il Webinar, organizzato dal CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno, dall'ITTL "Nautico San Giorgio" di Genova e Camogli e dal LSS "G.Marinelli" di Udine, è valido ai fini dell'aggiornamento del personale docente.
Per partecipare è necessario iscriversi, compilando il form alla pagina https://attendee.gotowebinar.com/register/6101951290700372747 (l'evento è ospitato da C2group). Per ulteriori informazioni: clicca qui
Guarda il video del webinar "Didattica della vicinanza inclusiva" del 31 marzo 2020: clicca qui
PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO CHE RIPORTA I CORRETTIVI AL DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017/66 (D.lgs. 96/2019)
Si evidenzia come il nuovo provvedimento veda già applicati alcuni correttivi, pur in assenza dei decreti applicativi (si veda, per tutti, il decreto interministeriale che introdute il Profilo di funzionamento: tale provvedimento non è ancora stato emanato).
APPROVATO IL RIFORMATO DECRETO LEGISLATIVO SUL "SOSTEGNO": a) Le novità: i cambiamenti introdotti. b) I tempi: in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. c) I rischi: il "vicolo cieco" nell'inversione di rotta del rinnovato decreto 66. --> Vai allo SPECIALE
AUDIZIONE PRESSO LA VII COMMISSIONE SENATO DELLA REPUBBLICA
Gli Stati Generali per il Sostegno a Napoli - Approda a Napoli la seconda edizione degli Stati Generali per il Sostegno, ospitati presso l’IS “Archimede”, diretto dalla D.S. dottoressa Mariarosaria Stanziano. Anche nel territorio campano verranno coinvolti i docenti, i dirigenti e i genitori o quanti interessati con l’obiettivo di porre al centro dell’azione formativa non soltanto le problematiche attuali dell’inclusione e dell’integrazione, ma anche le potenzialità e le possibilità per un rinnovo costruttivo. Gli Stati Generali per il Sostegno costituiscono l’occasione per approfondire e analizzare il processo inclusivo nella scuola italiana al fine di proporre indicazioni operative, volte a migliorare il processo nel suo insieme. La voce è data agli operatori della scuola, perché un vero cambiamento può avvenire agendo soprattutto dall’interno. E indubbiamente tanto i docenti quanto i dirigenti scolastici e le altre figure, che lavorano nella scuola, possono offrire suggerimenti utili, pragmaticamente attuabili e significativi nella loro espressione valoriale. Nonostante i molti e repentini cambiamenti introdotti da continue norme, talora fra loro in contraddizione, che spesso hanno generano dubbi e incertezze, la scuola dell’inclusione soffre ancora di numerose criticità. Si è trattato per lo più di indicazioni calate dall’alto, decise in sedi asettiche, distanti dalla quotidianità delle aule, dalla vivacità delle classi, dai reali bisogni formativi. Gli Stati Generali per il Sostegno di Napoliimpegnano i partecipanti in due giornate di lavoro: giovedì 28e venerdì 29 marzo.
“Partecipazione e impegno” (giovedì 28 marzo 2019) - Aprono la prima giornata due tavole rotonde finalizzate ad approfondire gli aspetti organizzativi e pedagogico-didattici della scuola di oggi e di domani, alla luce delle nuove normative e delle ricerche pedagogiche inclusive; ai tavoli si alternano esperti di chiara fama, fra cui l’avv. Nocera, della Fish, la prof.ssa Striano, direttrice del Centro di Ateneo SINAPSI dell’Università degli Studi di Napoli, il dr. Antonio Nocchetti, presidente dell’Associazione “Tuttiascuola”, la prof.ssa Stornaiuolo, D.S. dell’IC Scialoja-Cortese di Napoli, la prof.ssa Barbirato, D.S. dell’IC Maffucci di Milano, insieme ai componenti del Direttivo Nazionale del CIIS; seguono una serie di testimonianze di genitori, rappresentanti di Associazioni di famiglie e di insegnanti; chiude la sessione del mattino un intervento che descrive le opportunità derivanti dalle nuove tecnologie.
Nel pomeriggio, dopo la testimonianza di studenti di una classe della scuola secondaria di secondo grado, e fra questi anche alunni con autismo, vengono presentati il nuovo decreto sul sostegno e le novità normative, che saranno operative dal primo settembre prossimo; di seguito l’attività ai Tavoli di lavoro, ai quali partecipano, divisi in gruppo, tutti gli iscritti. È in questa fase che, attraverso lo scambio di opinioni e di esperienze, vengono elaborate le proposte per una nuova stagione a favore dell’inclusione scolastica. I Tavoli di lavoro consentono il confronto su molti temi: dalle strategie e metodologie didattiche alla formazione del personale docente, analizzando anche l’ipotesi di separazione delle carriere; dall’organizzazione del sistema scuola alle nuove prospettive di cambiamento introdotte dai decreti legislativi, applicativi della legge “buona scuola”. In particolare vengono analizzati i nuovi percorsi di formazione dei docenti di sostegno e le possibili criticità nelle fasi di applicazione.
“Corresponsabilità”: parola chiave (venerdì 29 marzo) - I lavori proseguono venerdì mattina, 29 marzo. Dopo la presentazione del nuovo decreto sulla valutazione e sull’esame di Stato, i componenti dei Tavoli di lavoro si riuniscono per pervenire a proposte da presentare al termine dei lavori. Sul tavolo del confronto vi sono, fra le varie tematiche, la mancanza “cronica” di docenti specializzati per le attività di sostegno, l’inderogabile rinnovo dei percorsi formativi dei futuri docenti, ancora “strutturati con percorsi aggiuntivi”, nonostante l’alunno con disabilità sia “alunno di tutti i docenti della classe”, la permanente distorsione del pensiero dominante intento a ricercare modalità didattiche rivolte più alla disabilità, intesa come patologia, che alla persona, la confusione fra le figure professionali deputate all’assistenza, ma “sostituibili” nell’immaginario collettivo alla figura del docente, e molte altre questioni che, in assenza di efficaci e chiare soluzioni, soffocano quel positivo processo che ha visto il suo avvio negli anni Settanta del secolo scorso. Appare chiaro che non si attua una scuola di qualità e fattivamente inclusiva senza un’azione sinergia e corresponsabile, in particolare dei docenti, ma anche delle altre figure della scuola.
Stati Generali per il Sostegno: la voce della scuola rappresentata al MIUR - Il CIIS, che promuove l’iniziativa, è fermamente convinto che la qualità della scuola si attui nella sua capacità di essere inclusiva. La corresponsabilità di tutti i docenti nelle classi in cui operano, la formazione diffusa, che assicuri una professionalità competente, funzionale a un’azione didattica rivolta a tutti gli alunni della classe e la consapevolezza che ciascuno concorre all’esito positivo del progetto inclusivo sono fra i presupposti di un reale cambiamento, indirizzato a sensibilizzare e potenziare la cultura dell’inclusione scolastica. È ai princìpi, attinti dalla Carta Costituzionale e alle motivazioni di carattere pedagogico, che gli Stati Generali per il Sostegno intendono fare riferimento, portando ai rappresentanti della politica e alla società civile, attraverso competenze e professionalità, idee e proposte nuove, che possano contribuire a realizzare concretamente quel percorso che da oltre quarant’anni è emblema di civiltà e di progresso culturale.
A conclusione di questo percorso itinerante, il CIIS presenterà al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca la sintesi delle indicazioni emerse dai Tavoli di Lavoro, organizzati in occasione degli incontri. (Direttivo Nazionale CIIS)
Senza nasconderci dietro un dito, corre l’obbligo rilevare che questa posizione affonda le sue radici in esigenze egoistiche che si oppongono ad un utilizzo di insegnanti di ruolo, ormai passati sulla materia, nuovamente sul sostegno, ritenendo questo impegno umiliante o, comunque, una sorta di retrocessione. È una posizione ovviamente non esplicitata e questa posizione implicita si comprende anche alla luce dei poteri di indirizzo che sono sempre più assegnati ai dirigenti scolastici etichettati come “sceriffi”. Specie chi ha faticato molto a passare sul posto comune, chi ha fatto molto precariato sul sostegno, è stato assunto sul sostegno e ha dovuto attendere cinque anni prima di fare domanda di passaggio alla materia e, anche dopo tale periodo, il passaggio si è fatto attendere per l’intasamento di classi di concorso a basso scorrimento, comprensibilmente va in panico di fronte ad una siffatta possibilità." (continua a leggere: clicca qui). (Fonte: Tecnica della Scuola)
ASSEGNAZIONI PROVVISORIE: PRIORITÀ AI DOCENTI DI RUOLO NON SPECIALIZZATI
Gli incarichi su posto di sostegno, contrariamente a quanto stabilisce la legge 104/92, per un accordo fra i Sindacati e il MIUR, quest’anno saranno assegnati con priorità ai docenti di ruolo non specializzati. Il diritto degli alunni viene “accantonato”, insieme ai posti destinati a coloro che sono in possesso di specializzazione, e viene garantito il posto di lavoro di docenti che potranno rientrare nelle loro città, interrompendo, però, la continuità negli Istituti dove sono stati assunti in ruolo.
Si creano, in tal modo, situazioni contradditorie. (per continuare a leggere, cliccare qui)
Puntuale quest'anno come lo scorso si ripresenta la questione. Mancano i docenti specializzati!!! Vi invitiamo a leggere quanto pubblicato lo scorso anno in previsione dell'avvio dell'a.s. 2017-2018
AAA CERCASI insegnanti di sostegno (per continuare a leggere: clicca qui)
PRIMO INCONTRO NAZIONALE DEGLI STATI GENERALI PER IL SOSTEGNO
Felice 2019
AUGURI per un anno sereno e ricco di felicità
CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno)
IMPORTANTE
Vai alla sezione Testimonianze e 'sfoglia' la storia di Claudia: "Sono Claudia e ho la Sindrome di Rett"
L'ARTE DI EMANUELE
EMANUELE: Note di colore, Note di vita
SEMINARIO SUI DECRETI DELLA “BUONA SCUOLA"
L’inclusione scolastica e politico-sociale nella Comunità educante “Decreto Sostegno” - Che cosa cambia - Come cambia - Quando cambia
Sala Polifunzionale del Comune di Monserrato (prov. di Cagliari)
Lunedì 3 luglio 2017 - dalle 17.30 alle 20.00
Il Seminario è rivolto a docenti, Dirigenti scolastici, Genitori, Associazioni e Operatori del sociale
NEWS!
Decreto Legislativo 66/2017: RICHIESTA continuità educativo-didattica
Visualizza il Modello per la richiesta
1 settembre 2017
BUON ANNO SCOLASTICO!
Lettera agli studenti
ASSEMBLEA C.I.I.S.
LE PROPOSTE DI EMENDAMENTO
DEL DECRETO LEGISLATIVO 378
Depositati gli Emendamenti al Decreto Legislativo n. 378 e richiesto lo stralcio dell'articolo 12 (Valutazione degli alunni con disabilità e disturbi specifici di apprendimento) del Decreto Legislativo n. 384 (commi da 1 a 7).
Il Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno aderisce allo schema di emendamenti presentati in Senato, Commissione VII, il 15 febbraio 2017 dal Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili Gravi e Gravissimi.
Chi desidera sottoscrivere la proposta, al fine di renderla maggiormente rappresentativa presso le sedi competenti, invii una lettera di adesione al seguente recapito email: sostegno@sostegno.org
Leggi la proposta di emendamenti
al Decreto legislativo n. 378: clicca qui
Se condividi gli emendamenti e la nuova impostazione per una scuola "fattivamente e realmente inclusiva", che interagisce e collabora attivamente con la famiglia, partecipa alla petizione online, firmando la richiesta di accoglimento degli emendamenti, che sarà inoltrata al Ministro MIUR, sen. Fedeli, e alle Commissioni parlamentari impegnate nella nuova formulazione del testo.
FIRMA ANCHE TU E FAI FIRMARE
DIAMO VOCE ALLE FAMIGLIE E ALLA SCUOLA: PARTECIPIAMO ATTIVAMENTE ALLE DECISIONI IN ATTO: CLICCA QUI PER FIRMARE.
Sottoscrivi anche tu gli emendamenti proposti allo Schema di decreto della legge 107/2015 "Buona Scuola" recante norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità (378).
DELEGHE SOSTEGNO: AL VIA I LAVORI PARLAMENTARI SUI DECRETI LEGISLATIVI
SARANNO ACCOLTI GLI EMENDAMENTI PROPOSTI?
LA NOSTRA POSIZIONE
È forse giunto al capolinea un percorso avviato con determinazione e fermezza poco più di 40 anni fa, con una legge del '71 e perfezionato dalla legge 517/77?
Quel che è certo è che oggi si respira aria di cambiamento:: i decreti, frutto delle deleghe che la legge 107/15 ha affidato al Governo, descrivono una scuola diversa e introducono "altre" modalità organizzative. E se fino a ieri la preoccupazione derivava dalle dichiarazioni del Sottosegretario come dalla proposta di legge avanzata dalle due Federazioni più rilevanti, oggi con i decreti si concretizzano alcune condizioni che rischiano di fare un dietro-front deciso a quello che, fino a ieri, era definito un "processo irreversibile"..Il testo del Decreto 378 offre uno spaccato di realtà scolastica, che pare riportare indietro nel tempo, arginando la speranza di un reale e costruttivo cambiamento e di una positiva evoluzione.
Ad una prima lettura del decreto 378, si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad un testo “raffazzonato”, messo insieme frettolosamente; vi sono passaggi poco coerenti, alcuni errori (richiami legislativi), l'inserimento di strumenti importanti, come ICF, e una, a nostro parere, confusione in ambito applicativo.. Pare, in ogni caso, che siano state sottovalutate le conseguenze; fra queste le ricadute culturali e un percorso indirizzato più verso l'esclusione, che ad una integrazione reale.
Emblematica la costante "divisione" nel percorso formativo: non a tutti i docenti è garantita la formazione sulle tematiche della disabilità, soltanto alcuni, superando una selezione, potranno accedere ai corsi. Finchè non verrà stabilita e resa obbligatoria per tutto il personale docente impegnato nella formazione iniziale e per i docenti in servizio una seria e attenta formazione, garantendo a tutti la specializzazione per le attività di sostegno, potranno rincorrersi riforme su riforme, ma non si opererà alcun cambiamento significativo e sostanziale, ancor meno culturale! (Naturalmente la formazione deve riguardare tutto il personale della scuola).
Anche questa volta la politica non ha avuto il coraggio di andare fino in fondo; la politica si è limitata a prendere ampi spunti da una cornice ormai a pezzi, amplificandone gli elementi di criticità come la delega dell’inclusione al solo insegnante per il sostegno (nella relazione illustrativa corrisponde, di fatto, ad un “impegno fondante”) e la marginalizzazione della famiglia, attraverso l’abolizione dei gruppi di lavoro operativi, in cui i documenti a favore del percorso no sociale e scolastico dell’alunno con disabilità venivano "congiuntamente" condivisi.
Di seguito riporto e commento punto per punto i contenuti del decreto 378 (omettendo le commissioni mediche, il riconoscimento dell'alunno come “alunno con disabilità” e i livelli essenziali di qualità).
1. Valutazione diagnostico funzionale
La Valutazione diagnostico funzionale (VDF), che costituisce una vera novità in quanto assomma due documenti, la Diagnosi Funzionale e il Profilo Dinamico Funzionale, e che, soprattutto, adotta formalmente i "classificatori" dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, l’ICD e l’ICF, propone, nell’uso di questi strumenti, più elementi di incoerenza. L’ICF, che "descrive il funzionamento" in tutti gli aspetti della vita della persona, in quanto "descrittore" non può essere delegato ad un solo "soggetto" (il decreto attribuisce unicamente alla commissione medica tale compito).
La descrizione del funzionamento deve essere affidata a più soggetti: famiglia, scuola, altre figure di riferimento, Asl. Il Profilo di funzionamento, infatti, è il frutto di una coralità di punti di vista. Non a caso è stato codificato un linguaggio per una maggiore e proficua condivisione.
2. Formazione del personale docente
L’annuncio dei 120 CFU per conseguire la specializzazione sul sostegno aveva fatto ben sperare (anche se resta, a nostro parere, l'errore culturale e pedagogico della formazione, che deve essere resa obbligatoria per tutto il personale docente in formazione e in servizio). In realtà si è rivelato un bluff totale. Non si è stati in grado di proporre un corso biennale per il sostegno! Sembra assurdo.
Secondo il decreto, chi desidera conseguire la specializzazione per il sostegno deve, prima di accedere al nuovo corso di specializzazione (che sarà riformulato), conseguire 60 CFU, ovvero la metà dei crediti: - nell’ambito del percorso accademico del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria (Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria) - secondo modalità non specificate (scuola Secondaria di Primo e di Secondo grado).
3. Formazione del personale della scuola
“Nell’ambito del piano nazionale di formazione”, vincolata alle e risorse disponibili, viene introdotta la formazione del personale della scuola: per i docenti in servizio, in particolare per coloro che nelle loro classi hanno alunni con disabilità; e per il personale Ata. Come dire che l'intenzione c'è, ma se non si dovesse realizzare…
Una formazione parziale e limitata contrasta con l’attuazione di progetti che vogliano dirsi inclusivi.
Tornando al precedente punto (inevitabile richiamarlo) non si capisce come risulti così difficile rendere obbligatoria la formazione sul sostegno, tanto più che il percorso formativo iniziale (così come il corso di specializzazione) è totalmente a carico dei corsisti!!!
Per i Dirigenti Scolastici un rinvio: sarà il Miur a dire “come” sarà attuata la formazione sull’inclusione scolastica; purché diventi effettivamente attuativo in tempi brevi.
4. La famiglia
La famiglia sembra scomparire fra gli articoli del decreto, così come le associazioni delle famiglie (che trovano spazio solo nell'osservatorio).
Il ruolo della famiglia appare marginale e poco incisivo.
5. Piano Educativo Individualizzato
Il decreto stabilisce che il PEI sia elaborato e "approvato" dal "Consiglio di classe" o dai "docenti contitolari" (art. 11). Premesso che tutti gli insegnanti assegnati a una classe sono “contitolari” (quelli che compongono il consiglio di classe, nella secondaria, e quelli che compongono il modulo, nella Primaria e nell'infanzia), che cosa intende il decreto usando questa espressione?
Si potrebbe pensare all'ennesima svista (data la sommarietà con cui pare scritto il provvedimento) e che sia stata utilizzata la dizione "docenti contitolari" anziché "docenti di modulo" riferendosi alla Primaria e all'Infanzia, oppure, per estensione, il decreto potrebbe intendere i soli docenti "contitolari per il sostegno". Diciamolo, questo passaggio è particolarmente confuso e potrebbero verificarsi, nella pratica, situazioni poco chiare o sommarie interpretazioni.
Nel PEI, peraltro, non saranno più riportate alcune importanti indicazioni come, ad esempio, le risorse per l’anno successivo; sembrerebbero così ridotte le possibilità, per le famiglie, di inoltrare ricorsi per il riconoscimento di alcuni diritti, fra cui le ore per il sostegno.
6. PEI: compiti e ruolo
Abolito il GLHO (l’articolo 15 della legge 104/92, abrogato, è sostituito dall’art. 8 del Decreto), a cui spettava l’impegno di elaborare “congiuntamente” con gli altri soggetti il PDF e il PEI, il decreto stabilisce che tanto la famiglia quanto gli operatori socio-sanitari prendano parte unicamente alla sua redazione, lasciando l’approvazione ai soli docenti. Corresponsabilità, alleanza educativa, partecipazione... diventano parole vuote! Il cambiamento è sicuramente peggiorativo.
7. Blocco decennale
Sul blocco decennale, poco o nulla da dire; conferma l’idea che l’integrazione è ancor più a carico del docente di sostegno, dato che il blocco riguarda un’unica figura professionale e non tutti i docenti assegnati ad una stessa classe.
8. Continuità educativo-didattica
Sulla continuità tante promesse, tanti proclami, tante parole e poi… nulla di fatto (fermo restando che la continuità deve interessare tutti i docenti della classe, e non un solo docente!).
È introdotta la possibilità di un ulteriore anno, per i docenti a tempo determinato, “ferma restando la disponibilità dei posti e le operazioni relative al personale a tempo indeterminato” e i vincoli richiamati nella legge 107/2015.
9. Numero alunni per classe
Il numero di alunni nelle classi prime delle scuole di ogni ordine e grado, in cui sono iscritti alunni con disabilità, viene elevato da 20 a 22.
E poiché la norma che stabiliva un "tetto" degli alunni con disabilità per classe è stata abolita da tempo, è facilmente intuibile come questo aumento possa incidere negativamente sulla qualità dell’insegnamento e sul diritto ad apprendere degli alunni.
10. Esami di stato (decreto 384)
Nel decreto 384 (Schema di decreto legislativo recante norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato), invece, si assiste a una vera e propria involuzione del processo di integrazione scolastica: nella Scuola Secondaria di Primo grado, così come avviene nella Secondaria di Secondo grado, vengono introdotte le prove equipollenti. E mentre gli studenti con disabilità che sosterranno le prove equipollenti conseguiranno il diploma, gli studenti con disabilità per i quali la sottocommissione predisporrà "prove non equipollenti a quelle ordinarie" riceveranno solo "un attestato di credito formativo".
In sintesi
Si ha la sensazione che manchi una progettazione, che l'idea di cambiamento reale non sussista.
Tutto appare improvvisato, lasciato al caso, messo insieme con il solo fine di ridurre i ricorsi e di contenere la spesa (le ore per il sostegno sono indicate unicamente – e unilateralmente – dal GIT, che sostituiscono il GLIP, sulla base della documentazione fornita dai medici!! il Glho, abrogato, non potrà più fornire indicaizoni utili.
Ciò che il decreto introduce, se non sarà modificato, segnerà ancor più orientamenti esclusivi e marginalizzanti! Poi potremo anche parlare di inclusione, ma per gli alunni con disabilità resteranno le scuole speciali o, nella migliore delle ipotesi (si scusi l’eufemismo), le “classi speciali”.
AZIONI
Auspichiamo pertanto una forte azione parlamentare per apportare le modifiche necessarie: come Associazione CIIS e come singoli docenti abbiamo contattato parlamentari di maggioranza e di opposizione, per contribuire, attraverso loro, ad un decisivo miglioramento. La prioritaria attenzione va in direzione della tutela e del diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disabilità: prima di tutto l’alunno, in quanto persona.
RAI Giornale Radio
Edizione delle ore 19 del 3 dicembre 2016
INTERVISTA
Inclusione scolastica degli alunni con disablità: intervengono l 'avv. Salvatore Nocera, il maggior esperto in Italia di normativa sull'integrazione scolastica, e la dott.ssa Evelina Chiocca, componente del Direttivo del C.I.I.S.
Per ascoltare l'intervista: clicca qui
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CORSI DI SPECIALIZZAZIONE PER IL SOSTEGNO
AL VIA LA TERZA EDIZIONE: IL MIUR HA PUBBLICATO IL DECRETO
Per leggere il provvedimento: clicca qui
Assemblea CIIS 10-11 dicembre 2016
ai soci è stata inviata comunicazione scritta per la convocazione.
Se manca il docente specializzato...
La questione "carenza di docenti di sostegno" non riguarda unicamente i genitori degli alunni con disabilità, bensì tutti i genitori degli alunni della classe in cui l'alunno è iscritto; perché se è vero che il docente di sostegno si siede, forse con maggior frequenza, accanto all'alunno con disabilità, è altrettanto vero che egli è una risorsa per tutto il gruppo classe al quale è assegnato. La sua presenza, pertanto, è importante per tutti gli alunni, non per uno solo.
La presenza del docente specializzato, che è corresponsabile degli alunni insieme a tutti gli insegnanti della classe, permette di camminare insieme, di promuovere l'inclusione, di accompagnare gli alunni nel processo di crescita, di insegnar loro ad aiutarsi reciprocamente, di formare i cittadini del domani e le persone di oggi.
Nessuno può chiamarsi fuori se manca il sostegno.
Nessuno può dire che la questione riguarda "solo loro", gli alunni con disabilità.
L'assenza delle risorse, che lo Stato riconosce per promuovere l'inclusione, danneggia tutti, anche dal punto di vista culturale.
Se manca il docente di sostegno, pertanto, si deve protestare tutti. E se necessario lo si fa stando "simbolicamente fuori" tutti insieme, docenti compresi.
Non è solo solidarietà.
Anzi non è solidarietà: è civiltà, è cultura, è sentirsi parte vera e integrante dello stesso mondo.
Evelina Chiocca (11 ottobre 2016)
Assemblea CIIS 2015: ai soci è inviata comunicazione scritta per la convocazione.
Destabilizzare la scuola pubblica: sembra questa la tendenza di alcuni provvedimenti che, in questi ultimi giorni, stanno letteralmente ri-disegnando il sistema-scuola, lasciando trasparire intenti di riforma.
Sembra un destino comune, quasi una sorta di "maledizione": non è possibile abbandonare la sedia di Ministro dell'Istruzione se prima non si è tentata, in qualche misura, una RIFORMA della scuola o, comunque, qualcosa che lasci il segno, che renda "indimenticabile" un passaggio. Peccato che le argomentazioni indimenticabili lo siano, ma per ragioni diverse rispetto agli apprezzamenti attesi …
Direttiva 27 dicembre 2012
E così, dopo la Direttiva del 27 dicembre 2012 ecco spuntare, a chiarimento della stessa, una “Circolare esplicativa”. In Italia sembra che non si possa scrivere una norma se non se ne pubblica una immediatamente successiva che “spieghi” in che cosa consiste la prima, al fine di evitare false applicazioni e/o fraintendimenti.
Certo è che la Direttiva del 2012 proponeva all’art. 1 una serie di “condizioni inapplicabili”, in quanto “in contraddizione” con quanto sancito dalla norma primaria (un esempio: il Piano Didattico Personalizzato, per legge e così come è descritto nella l. 170/2010, è una misura da adottarsi per alunni certificati DSA. La direttiva estendeva, riferendosi alla stessa legge, l’applicazione di tale misura ad altre “condizioni”, introducendo anche gli alunni con disabilità per i quali sono predisposti i provvedimenti della normativa sull’inclusione scolastica). Ora la Circolare esplicativa corregge (???) e tenta, in extremis, di dare una struttura plausibile e coerente al contenuto della direttiva. In realtà la circolare va a rendere ancora più contraddittoria la già confusa situazione. La scuola è entrata nel pallone e se ne uscirà solo se gli insegnanti, che da sempre (a dispetto dei Ministri di turno) riescono a gestire e a guidare anche in acque tumultuose, sapranno mantenere la rotta e condurre, nel percorso scolastico, gli alunni loro affidati. Non tutti. Lo riconosco. Ma la stragrande maggioranza, sì!
Nella scuola se è vero che c’è tanta incompetenza, è altrettanto vero che c’è una professionalità molto più diffusa e reale di quella che dipingono alcune tristi cronache (situazione deprecabili, dalle quali prendiamo le distanze).
La scuola oggi
In che condizioni si opera, oggi, nelle scuole è noto alle cronache. Da tempo le Associazioni degli insegnanti e dei genitori lamentano e denunciano situazioni critiche:
In queste condizioni di difficile gestione e organizzazione, viene incrementata l’attività funzionale all’insegnamento (predisposizione di documentazione da parte del Consiglio di classe) che non può prescindere da una rilevazione formale durante le attività didattiche e da una coerente applicazione. È possibile effettuare interventi individualizzati in classi di 30 alunni/studenti? Gli insegnanti si misurano quotidianamente con questa assurdità del sistema italiano che introduce ostacoli, anziché abbattere barriere!! E se per ciascun alunno si deve provvedere con la “stesura” di un documento “personalizzato”, il tempo della programmazione didattica sarà assorbito da questa nuova collegiale attività, con conseguenze sulla programmazione non irrilevanti. Sono azioni fra loro incompatibili? No. Ma sicuramente rallentano e impediscono un lavoro che potrebbe essere mirato e sicuramente più efficace.
L’impressione è quella del persistere in un processo di destabilizzazione della “scuola pubblica” attraverso provvedimenti estemporanei e confusi che, ci auguriamo, il nuovo ministro riesca a far rientrare.
CORRIERE DELLA SERA
I problemi di inizio anno scolastico si ripropongono puntuali, come sempre. Per gli alunni con disabilità cambia unicamente la data, ma le questioni e le situazioni si reiterano, si ripetono, si ripropongono puntualmente. Si potrebbe già iniziare a scrivere oggi il pezzo che sarà pubblicato il prossimo anno scolastico, ahimé!!!
primo titolo: "Alunno con disabilità, per te l'integrazione finisce qui ..."
secondo titolo: "Rischio di un ritorno alle classi differenziali: già sono operative le classi differenziali di fatto ..."
terzo titolo: "Mancano le risorse: situazione a rischio per molti alunni con disabilità ..."
Fa pensare questo indirizzo che da un po' di tempo pervade la nostra società ...
Fa pensare il fatto che ogni anno i genitori, già provati da stanchezze quotidiane, si debbano scontrare con un sistema che invece di rispondere ai compiti per i quali esiste crea condizioni di disagio e di difficoltà estreme ...
Fa pensare che la famiglia debba lottare contro una realtà che, invece, è deputata a "camminare insieme alla famiglia" per assicurare il successo formativo ai figli ...
Fa pensare tutto questo ... e non lascia intuire o intravedere prospettive positive!
«Le programmazioni riguardanti gli alunni con disabilità - rileva Giuseppe Argiolas del Direttivo Nazionale del CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno) - hanno lasciato il passo agli obiettivi didattici ed educativi e all'attuazione di piani individualizzati statici, che nulla hanno di dinamico». Una riflessione sulle difficoltà dell'integrazione scolastica nel nostro Paese, dove la scuola, «come una possibile "grande mela"», viene chiamata, sempre secondo Argiolas, «ad attuare "da sola", con responsabilità e rigore, il processo dell'integrazione».
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L'integrazione scolastica, oggi, non sembra essere come "la grande mela" e tanto meno di colore verde. Tanti e annosi, infatti, sono i problemi ancora aperti legati all'inserimento degli alunni con disabilità nelle scuole comuni e non, con il triste primato di un Paese che di fatto non garantisce il sostegno secondo le effettive esigenze di ciascun alunno.
Il ricorso continuo alla giustizia amministrativa sembra essere l'unica via percorribile dalle famiglie, ma talvolta lo svilimento arriva prima delle sentenze favorevoli e così, il peso faticoso di un diritto negato spesso condiziona fortemente l'esito di un progetto di vita, mettendo a dura prova i rapporti delicati tra famiglia e scuola.
Dunque, né vinti né vincitori? Si esce "sconfitti a metà"? Le responsabilità gravano su tutti, dirigenti, docenti, educatori professionali, famiglie, personale della scuola e accordi di programma. Responsabilità che riguardano soprattutto l'autonomia, la comunicazione, il successo formativo degli alunni e che in questi ultimi decenni non sembrano preoccupare in modo critico gli "addetti ai lavori".
Le programmazioni hanno lasciato il passo agli obiettivi didattici ed educativi e all'attuazione di piani individualizzati statici che nulla hanno di dinamico.
Il monitoraggio degli apprendimenti curricolari** sembra essere solo un vago ricordo, a confronto del clamore suscitato dalla stampa per un diritto allo studio giustamente riconosciuto.
Questa è una scuola inclusiva che vede spesso contrapposta la didattica differenziata all'autonomia delle istituzioni scolastiche, dimenticando la questione fondamentale dell'integrazione e quindi le effettive esigenze di ciascun alunno.
In realtà non può esserci integrazione senza autonomia delle istituzioni scolastiche e il potenziamento di quest'ultima dev'essere di fatto «funzionale [...] alle esigenze [...] di integrazione e sostegno agli alunni con bisogni educativi speciali e di programmazione dei fabbisogni di personale scolastico» [citazione tratta dall'articolo 50, comma 1b della Legge 35/12, "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo", N.d.R.], attraverso il monitoraggio degli apprendimenti curricolari e il successo formativo degli alunni.
La "mancata professionalità dei docenti" - spesso invocata come unica denuncia - risulta essere una visione ristretta di una scuola dell'inclusione che nel suo insieme propone soluzioni efficaci.
Assistiamo da tempo al fenomeno della dispersione scolastica che colpisce anche gli alunni con disabilità. Proprio in questo macro-insieme di problematiche culturali e sociali, la scuola - come una possibile "grande mela" - è chiamata, "da sola", ad attuare con responsabilità e rigore il processo dell'integrazione.
*Nella traccia per la compilazione del Profilo Dinamico Funzionale/Piano Educativo Individualizzato (PDF/PEI) - documenti riguardanti gli alunni con disabilità - alla voce Apprendimenti curricolari si legge: «La prima parte riguarda la progettazione del "curricolo", che deve essere effettuata dal Consiglio di Classe o Modulo e riportata nel Registro dei Verbali o Agenda di Modulo. Il modello di PEI prevede un'articolazione della progettazione che ogni scuola può adottare nelle forme che riterrà più opportune e consone alla propria esperienza. In questa parte vengono definiti i percorsi curricolari, per campo di esperienza, ambito o disciplina, specificando obiettivi, contenuti, metodi ecc., al fine di monitorare la corretta correlazione tra intervento effettuato e obiettivo posto per lo sviluppo delle potenzialità. Si tratta di uno strumento pratico ed operativo. Va redatta all’inizio di ogni anno scolastico e verificata a metà percorso e alla fine dello stesso. La sua redazione operativa è affidata alla scuola. La seconda parte riguarda la descrizione del contesto, in particolare del gruppo classe. Si espliciteranno le dinamiche presenti, le interazioni, le modalità di rapporto, le criticità, le risorse, ecc.».
**Direttivo Nazionale del CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno).
Questi corsi “non s’hanno da fare”
CIIS
Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno
“È POSSIBILE ANCORA PARLARE DI WELFARE IN ITALIA PER I DISABILI?”
Ci sembrano interrogativi seri che richiedono risposte serie.
Noi le chiediamo con urgenza.
Leggi il comunicato stampa
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IL CIIS ADERISCE ALL'INIZIATIVA PROMOSSA DALL'ASS. TUTTI A SCUOLA E INVITA TUTTI IN PIAZZA IL GIORNO 13 DICEMBRE, A ROMA
IL CONVEGNO è POSTICIPATO PER MOTIVI ORGANIZZATIVO-LOGISTICI
LA PROSSIMA DATA sarà comunicata tramite web
Convegno C.I.I.S.
ROMA
sabato 17 dicembre 2011 alle ore 10.00 alle 16.00
LA SCUOLA DELL'INTEGRAZIONE NEL TERZO MILLENNIO
prospettive e professionalità del docente di sostegno
ISCRIZIONI: info@sostegno.org
La sede sarà comunicata a breve
FIRENZE, giovedì 24 novembre 2011
'La scuola per tutti...Tutti per la scuola', è questo il titolo del convegno organizzato dalla CGIL Firenze in collaborazione con la FLC CGIL. L'iniziativa che si terrà il 24 novembre dalle ore 15 presso la Camera del Lavoro di Firenze, borgo dei Greci 3, nel Salone Di Vittorio, affronterà l'importante tema del 'Diritto all'Istruzione del bambino con disabilità', che può avvenire solo attraverso una corretta ed adeguata integrazione scolastica.
Interviene il Presidente del CIIS
scarica la locandina
scarica il programma
CONVEGNO ERIKSON edizione 2011
Resistere o innovare?
Il Convegno di novembre è sempre un appuntamento importante, in cui ci ritroviamo assieme a "fare il pieno" di energia e di aiuti pratici per il nostro lavoro quotidiano. Ma non solo: questa edizione vuole essere qualcosa di più. Certo toccheremo i vari temi che in questi anni si sono dimostrati utili per lo sviluppo professionale e scientifico di chi lavora nel campo dell'integrazione scolastica e sociale. Come [segue]
L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE DEL C.I.I.S.
A nome del CIIS, ringrazio per questo invito ad offrire il nostro contributo su un tema che, come Associazione di insegnanti di sostegno, ci tocca particolarmente da vicino. Sulla lettura dei fattori che hanno indotto ad ipotizzare una nuova via per l’integrazione farò un brevo cenno nel corso dell'intervento.
Vorrei puntare il focus su alcune questioni:
POSTO A RISCHIO PER OLTRE 20 INSEGNANTI DI SOSTEGNO DI RUOLO
PRONTO INTERVENTO DEL CIIS E DEI SINDACATI DI CATEGORIA
Sono circa una ventina gli insegnanti di sostegno che rischiano di essere “licenziati” dopo essere stati “assunti”. È l’odissea che coinvolge un gruppo di docenti della Sardegna che il 26 di agosto scorso, dopo essere stati convocati dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Cagliari e di Sassari, sono stati immessi in ruolo a partire dall’anno scolastico 2011-2012. Dal 1 settembre lavorano presso le scuole secondarie di secondo grado dislocate sul territorio provinciale (molti hanno preso servizio presso sedi svantaggiate, distanti anche oltre 50 km da casa) [continua].
Leggi l'Unione Sarda.
Il prof. FRANCESCO PROFUMO incaricato come Ministro della Pubblica Istruzione nel Governo MONTI.
il sito del MIur: clicca qui.
la scheda: leggi.
Ripensare il Processo di integrazione scolastica
Nel mare delle sirene di omerica memoria giungono richiami continui per sollecitare ad una nuova impostazione del processo inclusivo. Le soluzioni offerte dalle “sirene” leggono l’integrazione in un’unica prospettiva, incapaci di andare oltre e ancor più incapaci di pensare, o meglio, ri-pensare l’intero sistema sotto il profilo dei nuovi orientamenti culturali che stanno pervadendo la società globale ma che, al contrario, pare lascino indifferenti ...
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DDL PRIVATIZZAZIONE DEL SOSTEGNO Dal Resoconto si apprende che non vi è stata la presentazione del DDL. All'Ordine del Giorno della prossima convocazione, martedì 5, mercoledì 6 e giovedì 7 luglio, non è stata inserita la presentazione del DDL. Nella sezione news la nuova BOZZA da inviare allaVII Commissione Permanente del Senato.
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POSTO A RISCHIO PER OLTRE 20 INSEGNANTI DI SOSTEGNO DI RUOLO
PRONTO INTERVENTO DEL CIIS E DEI SINDACATI DI CATEGORIA
Sono circa una ventina gli insegnanti di sostegno che rischiano di essere “licenziati” dopo essere stati “assunti”. È l’odissea che coinvolge un gruppo di docenti della Sardegna che il 26 di agosto scorso, dopo essere stati convocati dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Cagliari e di Sassari, sono stati immessi in ruolo a partire dall’anno scolastico 2011-2012. Dal 1 settembre lavorano presso le scuole secondarie di secondo grado dislocate sul territorio provinciale (molti hanno preso servizio presso sedi svantaggiate, distanti anche oltre 50 km da casa).
Il travagliato percorso è iniziato a metà settembre, quando i Dirigenti Scolastici delle sedi di servizio hanno registrato notevole difficoltà ad inserire i contratti degli insegnanti di sostegno, neoassunti, nel sistema informatizzato del Ministero. In un primo momento si è pensato ad una difficoltà di ricezione da parte del Miur, a livello strumentale, in seguito, non avendo avuto alcuna risposta precisa al riguardo, neppure da parte dell’Ufficio Scolastico Territoriale, i Dirigenti Scolastici delle sedi interessate si sono rivolti a quello regionale chiedendo la risoluzione del problema. A sua volta, anche l’Ufficio Scolastico Territoriale, infatti, lamentava le stesse difficoltà delle scuole.
A questo punto, i docenti di sostegno coinvolti, non ottenendo comunicazione in merito alla registrazione on-line dei loro contratti, hanno interessato della questione le organizzazioni sindacali di categoria che, prontamente, hanno formulato richiesta di verifica.
In sede di controllo, gli uffici dell’USP si sono imbattuti in una discrepanza che riguardava proprio il contingente delle immissioni in ruolo. Di conseguenza, l’Ufficio Scolastico Territoriale di Cagliari ha inoltrato un INTERPELLO al Ministero, per ricevere conferma del contingente approvato in data 26 agosto 2011. Ed è successo che, in questo passaggio di comunicazioni e di verifica, si sono resi conto del problema: ovvero che il contingente sulla disponibilità dei posti vacanti doveva essere fatto sull’organico di diritto e non su quello di fatto. Non si capisce se i dati siano stati confermati o meno da parte del Miur. Fatto sta che due giorni fa i docenti di sostegno della scuola secondaria della provincia di Cagliari, della provincia di Carbonia e di Sassari (siamo in attesa di conoscere la situazione delle altre province sarde) contattati telefonicamente dagli uffici dell’USP, sono stati informati della “revoca del ruolo”! contestualmente venivano invitati a presentarsi il giorno successivo, presso le sedi degli uffici territoriali per la notifica della revoca.
La nostra Associazione, CIIS, è intervenuta prontamente, prendendo contatti con la Cgil nazionale e territoriale che, dopo aver contattato gli uffici scolastici provinciali, ha chiesto un urgente incontro con il Dirigente dell’USR Sardegna. Nel corso della riunione, il sindacato della FlcCgil ha rilevato un contingente di immissioni in ruolo per l’anno in corso decisamente sottodimensionato, rispetto ai bisogni del territorio. Lo stesso MIUR, messosi in contatto con l’ufficio scolastico regionale della Sardegna per definire la situazione dei docenti, ha concordato una linea d’azione con i sindacati presenti. L’orientamento, pertanto, pare quello di non provvedere alla cancellazione dei contratti a tempo indeterminato. Non solo. Da un’attenta analisi del contingente disponibile (e delle necessità del territorio), l’intento pare sia proprio di provvedere quanto prima all’esame di possibili ulteriori nomine a tempo indeterminato. Secondo queste ultime indiscrezioni, già a partire dai prossimi giorni la situazione dei docenti immessi in ruolo a fine agosto sarà regolarizzata e la scuola sarda potrà contare su un nuovo inserimento in organico di diritto di docente specializzato per le attività di sostegno, a beneficio del percorso di integrazione scolastica.
In attesa dell’evolversi della situazione, come Associazione prendiamo atto della tempestività e del prezioso supporto offerto in questa occasione dai sindacati di categoria FLC Cgil, UIL, GILDA, CISL e, contestualmente, della collaborazione da parte delle Istituzioni preposte.
Ascolta l'intervista del prof. Giuseppe Argiolas, direttivo CIIS, al TG3
Guarda l'intervista di una collega "a rischio di licenziamento":
Il Dirigente Scolastico Regionale Sardegna, dr. Tocco, spiega i licenziamenti.
Leggi l'Unione Sarda.
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IL PUNTO DI VISTA ... C.I.I.S.
È convocata l’Assemblea del C.I.I.S. (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno) in 1a convocazione per il giorno 28 settembre alle ore 8.00, in 2a convocazione per
domenica 2 ottobre 2011 ore 11.30.
La sede sarà successivamente comunicata ai soci.
AREE DISCIPLINARI
ATTENZIONE: vi daremo comunicazioni dell'iter, costantemente sotto controllo . Nel frattempo scrivi e invita a scrivere per chiedere alla politica di prendere le distanze dal DDL n. S. 2594. Nella sezione news la nuova BOZZA da inviare a lla VII Commissione Permanente del Senato.
Storico
- Martedì 28 e Mercoledì 29 giugno: Presentazione del DDL sulla privatizzazione del sostegno. Leggi l'Ordine del Giorno.
- Martedì 21 e mercoledì 22 giugno 2011: PRESENTAZIONE del DDL Bevilacqua/Gentile. Leggi l'ordine del giorno.
- Martedì 14 giugno: il DDL sulla privatizzazione del sostegno non è stato presentato. Vedi resoconto Senato. La presentazione era stata programmata per martedì 14 giugno, alle ore 15. L'auspicio è che che i parlamentari tengano conto del fatto che, da parte del MIUR, non vi è intenzione di sostenere questo progetto assurdo (v. anche Superando e Superabile).
Anche il 14 giugno, così come ...
- ... mercoledì 8 giugno (vedasi resoconto)
- ... e il 1° giugno (vedi documento completo ), il Disegno di Legge n. S 2594, Disposizioni per favorire il sostegno di alunni con disabilità, presentato dai senatori del PDL Bevilacqua e Gentile non risulta presentato presso la VII Commissione Permanente del Senato
DDL "sostegno ai privati", clicca e leggi il COMUNICATO C.I.I.S.
Il comunicato è stato ripreso/pubblicato da: Superando1 - Superando2 - Blog GennaroMorra - Superabile - RedattoreSociale
IMPORTANTE
Vai alla sezione Testimonianze e 'sfoglia' la storia di Claudia: "Sono Claudia e ho la Sindrome di Rett"
DDL PRIVATIZZAZIONE DEL SOSTEGNO
COMUNICATO C.I.I.S.
La classe è costituita da tutti gli alunni: è ambiente educante e formativo per eccellenza. È nella classe che si attua e si realizza l’integrazione scolastica, dove si inizia a costruire la società inclusiva, quella contemplata nella e dalla nostra Costituzione. La proposta di legge dei due senatori del PDL mira a frantumare questa realtà, creando un luogo in cui prima della persona e della sua dignità appare ciò che lo rende “diverso”, stigmatizzando il funzionamento individuale. La non-classe disegnata dai due senatori proporrebbe “alunni con …”, suddivisi per fasce o per gruppi: ciascuno con la sua caratteristica specifica. Ma non si limita ad annullare la dimensione sociale del gruppo-classe come identità impegnata nel percorso formativo, la nuova proposta va oltre, tentando di sottrarre agli insegnanti i compiti per i quali sono chiamati ad impegnare congiuntamente, per tutti gli alunni, la loro professionalità. E riappare, sempre più vicino, lo spettro delle classi differenziali come luogo di “raccolta” della diversità, separata secondo il criterio di “alunno con …
..."Disegno di Legge n. S 2594", Disposizioni per favorire il sostegno di alunni con disabilità, depositato il 2 marzo 2011 dai senatori Bevilacqua e Gentile, attualmente in discussione presso la VII Commissione del Senato. Una strana proposta di legge, che lascia perplessi fin dalle prime righe. “Privatizzare il sostegno” è il grido di allarme che echeggia nel web da parte delle Associazioni delle famiglie delle persone con disabilità e di tanti professionisti che operano nel settore. Ma in cosa consiste questa proposta?Quale, in ultima analisi, il nocciolo della questione?
I due relatori parlamentari del Popolo della Libertà, Bevilacqua e Gentile, appellandosi alla normativa italiana in materia scolastica e partendo dall’assioma anticipato dalla L. 104/92, art. 12, comma 4, ossia che “L'esercizio del diritto all'educazione e all'istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all'handicap”, ingarbugliano le affermazioni successive, mescolando normativa, profili professionali e indicazioni pseudo-operative. Certamente quello che balza agli occhi, con chiarezza, è l’opportunità offerta al privato di poter entrare, finalmente e in misura sempre più massiccia, nel pubblico. A costo zero per il bilancio, afferma il comma 2 dell’unico articolo contenuto nella proposta di provvedimento.
La preoccupazione più volte “lanciata e gridata” dalle famiglie, così come dagli insegnanti, sulla “mancata continuità educativo-didattica” viene fatta propria da questo ddl esclusivamente sotto il profilo educativo. La formulazione della norma si àncora infatti alla sola componente educativa, lasciando intendere al lettore distratto che questa contenga anche quella legata alla sfera didattica, specificità propria della scuola, assolta unicamente dagli insegnanti.
Utilizzando poi quale paravento l’autonomia scolastica, la proposta tenta di scardinare le ultime resistenze, giocando ancora in controluce, lasciando intendere ma omettendo. In questo contrasto, entrano in scena Enti Locali e ASL, indicati come coloro che “debbono sostenere gli interventi scolastici”, auspicando che il coordinamento venga assunto dalle Istituzioni Scolastiche. Ed è qui che si mette in atto lo scacco finale. Vista la nuova opportunità offerta alle Istituzioni scolastiche, perché non pensare anche agli alunni con DSA? Perché non “creare” un’altra categoria (leggasi “opportunità per il privato”)? Ci si arrampica persino sugli specchi, tentando di evidenziare come i “progetti” realizzati con la collaborazione dei privati possano andare a rispondere ai bisogni formativi degli alunni con DSA. (Bisogni ai quali devono rispondere “tutti e ciascun” insegnante della classe. Per questo non è stata prevista una ulteriore figura a supporto della classe nel suo insieme!)
Ma i due co-firmatari, nel cercare di persuadere sulla bontà della loro proposta, declinano addirittura l’obiettivo perseguito con questo provvedimento, rintracciabile nell’ultimo capoverso della presentazione: “si propone una disposizione volta a favorire l’inserimento ottimale degli alunni diversamente abili, per migliorare la qualità dell’integrazione degli stessi e di tutti gli allievi con bisogni educativi speciali …”. (Vorremmo evidenziare “ottimale”, in forte contrasto con i criteri di “qualità” da sempre perseguiti dalla scuola pubblica italiana).
L’articolo 1
Il primo comma dell’articolo 1 del DDL autorizza i Dirigenti Scolastici ad avvalersi, per “il sostegno di alunni con disabilità”, della collaborazione dei privati mediante specifici progetti, facendo riferimento all’art. 5 del DPR 24 febbraio 1994 (articolo che riguarda la elaborazione del PEI al quale partecipano, per legge: gli insegnanti della classe, il docente psico-pedagogista, se presente, la famiglia e gli operatori dell’ASL).[1]
La proposta di legge apre, sostanzialmente, due fronti:
Essa, di fatto, racchiude più contraddizioni. Anzi, tende ad anticipare prospettive che, rispetto alla normativa fino ad oggi emanata, introducono una inversione di tendenza. Affermare, infatti, che la continuità (e solamente sul versante “educativo”) debba e possa essere affidata a non ben definite professionalità esterne, debitamente però riconosciute come appartenenti al settore privato, la dice lunga sulla integrazione degli alunni con disabilità nelle classi comuni.
Sostanzialmente e formalmente, la proposta di legge contraddice quanto segue:
Continuare ad insistere sulla continuità correlata unicamente a coloro che sono incaricati su posto di sostegno, equivale a coltivare nell’opinione pubblica (ma anche fra gli operatori scolastici e sanitari e fra le famiglie) l’idea che il docente per il sostegno sia “docente personale dell’alunno”. Ritenere che la continuità sia una questione limitata ad uno solo dei docenti della classe, significa annullare e negare contestualmente il processo di integrazione scolastica, un processo iniziato una quarantina d’anni fa (e che non ha nessuna voglia di andare in pensione e ancor meno di scomparire nell’oblio).
Le Linee Guida del MIUR
L’inclusione scolastica, come ha richiamato con forza il Ministro Gelmini nelle recenti Linee Guida per l’integrazione degli alunni con disabilità,[2]fa perno tanto sulla “corresponsabilità” di tutti gli insegnanti della classe, quanto sull’importanza dei ruoli che ciascuno è chiamato a svolgere secondo le rispettive competenze. Le Linee Guida ben specificano i ruoli di coloro che, sulla base del PEI, sono chiamati a formulare i rispettivi progetti personalizzati a favore dell’alunno con disabilità:
La dimensione inclusiva della scuola prevede, condicio sine qua non, la partecipazione attiva e fattiva delle componenti qui richiamate: non solo la loro assenza in termini di collaborazione e coordinamento, ventilata dalla proposta di legge, non è ipotizzabile, secondo il Ministro Gelmini essa costituirebbe “una concezione distorta dell’integrazione”.
Ed è di così pregnante rilievo questo aspetto, che il Ministro richiama più volte alla responsabilità inclusiva il Dirigente Scolastico, attribuendogli una serie di compiti inderogabili. Viene posto l’accento sul ruolo di ciascun componente la comunità scolastica, degli organi collegiali e degli organismi preposti, come il GLH di Istituto fino al GLH operativo, al quale partecipa, di diritto, la famiglia.
I due senatori cofirmatari del DDL riaffermano la necessità di una continuità educativa che attribuiscono ad un “progetto” che il Dirigente Scolastico può attivare con il privato. Ma chi sono queste figure che dovrebbero realizzare questo progetto “di continuità” a favore del processo di integrazione? Che compiti e che ruolo avrebbero?
Perché non solo le famiglie, ma anche gli insegnanti gradirebbero sapere con chi sono chiamati a confrontarsi o, eventualmente, a collaborare. E, soprattutto, dovrebbe essere esplicitato il profilo professionale di questi operatori. Quali competenze dovrebbero possedere? Quanti parteciperebbero al progetto per ciascuna classe?
Contemplando, come i due cofirmatari hanno ricordato, l’esercizio del diritto all’istruzione e all’educazione, il percorso scolastico prevede che agli alunni con disabilità venga assicurato un percorso di qualità sotto il profilo educativo e degli apprendimenti al tempo stesso. E, nella scuola, gli apprendimenti, così come gli aspetti educativi, attengono al compito e alla responsabilità degli insegnanti. Anzi, costituiscono il loro compito fondamentale: educare e istruire.
Non si può entrare nella scuola privi di formazione idonea.E, ancor più, non si può pensare che agli alunni con disabilità sia sufficiente assicurare solo il percorso educativo. Abbracciare questa prospettiva vuol dire negare la dimensione valoriale dei disabili, stigmatizzare la loro presenza e incrinare la loro dignità di persone.
Da tempo nella scuola si respira, con preoccupazione, un ritorno alle scuole speciali e alle classi differenziali per questi alunni. Molte, troppe cattive prassi si stanno affermando in molte, troppe scuole: prassi che le Linee Guida hanno stigmatizzato in modo secco e senza replica. Nessuna attività scolastica può essere riservata a gruppi di studenti composti da soli alunni con disabilità o da questi insieme ad altri scolasticamente più fragili: questa prassi è contraria alle norme di legge. E il Ministro, al riguardo, è così convinto di tale affermazione da ribadire che questa modalità operativa non è applicabile neppure per limitati periodi di tempo: proprio perché l’integrazione scolastica deve essere attuata all’interno delle classi, insieme ai compagni, sotto la responsabilità di ciascun docente della classe
E, se da un punto di vista della didattica, i punti precedenti rilevano la incompatibilità fra la proposta dei senatori Bevilacqua/Gentile e la prassi di una scuola inclusiva, a completamento si potrebbero porre rilievi anche sotto il profilo organizzativo.
A chi competerebbe la coordinazione del processo di integrazione? Già molti stanno creando grande confusione in merito ai compiti degli assistenti ad personam (figure assegnate all’alunno e non alla classe; figure che non hanno fra i loro compiti quello della didattica, ma solo compiti legati all’autonomia e alla comunicazione). Sono più di uno i casi in cui un assistente, presentandosi a scuola, si propone come il riferimento dell’integrazione e, talvolta, pretende di sostituire il docente anche sotto il profilo didattico. La presenza degli assistenti va ponderata e calibrata sulla base delle effettive necessità. Non sempre, infatti, questa figura è necessaria. E ancor meno lo si può pensare come il prolungamento del docente specializzato, proprio perché non ne ha le competenze né la professionalità. Gestire poi all’interno della classe più figure, può diventare problematico e complicare l’attività scolastica piuttosto che facilitarla. In sintesi, la proposta formulata dai due senatori del PDL tende a destabilizzare un sistema complesso e articolato, caratterizzato da criticità e potenzialità molteplici. Si avverte una sorta di sottrazione della dimensione formativa, a svantaggio degli alunni con disabilità e a esclusivo vantaggio del privato.
Leggiamo poi con perplessità il comunicato stampa diramato dall’AIPD. Non possiamo, infatti, condividere l’apertura offerta per gli alunni con DSA, concedendo quale contropartita una richiesta non solo strumentale, ma ostinatamente bloccata al solo docente per il sostegno. Se, infatti, è condivisibile la tesi dell’attribuzione ai docenti (di ruolo e precari) di un servizio “continuato” nella stessa classe per il periodo di durata del ciclo scolastico (ovviamente le assegnazioni dovrebbero partire dalle classi prime!!), è difficile vedere nel vincolo decennale una soluzione per la continuità. Si tratta di “assegnazione di incarico”, del quale è responsabile il Dirigente Scolastico. Si può anche transitare sul curricolo o su posto comune, e si tratta di professionalità a vantaggio di tutto il sistema scuola. Ma occorre ricordare che l’incarico, ad inizio di ogni anno scolastico, viene attribuito dal Dirigente Scolastico, il quale può optare come ritiene, ancor più se il docente è in possesso di competenze professionali per il sostegno.
Va infine aggiunto che è un falso mito, una leggenda metropolitana, ritenere che la continuità riguardi solo il docente di sostegno che, nella classe, resta solo per poche ore(4, 5, 6 9 …). Impariamo a guardare i veri aspetti della questione: la continuità, unitamente alla formazione, riguarda tutti gli insegnanti della classe. Pertanto, se veramente si ha a cuore l’integrazione scolastica, è su questo fronte che occorre agire. Altrimenti si fa demagogia. Oppure … oppure si prepara, in modo subdolo, la strada per “togliere dalle classi comuni gli alunni con disabilità”. Questo è il disegno sommerso che appare palese. Ed è contro questo disegno che bisogna lottare, diffondendo davvero la cultura dell’integrazione: quella cultura che riconosce l’alunno come alunno della classe, frequentante una classe in cui tutti i docenti siano in grado di rispondere ai suoi bisogni e dove il docente per il sostegno svolge il suo ruolo di insegnante, regista dell’inclusione.
REDAZIONE C.I.I.S.
[1]DPR 24/2/1994, art. 5, comma 2: «Il P.E.I. è redatto, ai sensi del comma 5 del predetto art. 12 [della legge 104/92 ndr], congiuntamente dagli operatori sanitari individuati dalla USL e/o USSL e dal personale insegnante curriculare e di sostegno della scuola e, ove presente, con la partecipazione dell'insegnante operatore psico-pedagogico, in collaborazione con i genitori o gli esercenti la potestà parentale dell'alunno».
[2]Linee Guida per l’integrazione degli alunni con disabilità, 4 agosto 2009, MIUR (http://www.edscuola.it/archivio/norme/circolari/nota_4_agosto_09.htm)
Perché diciamo NO alla Classe di Concorso
[Prima Parte]
Da sempre la nostraAssociazione ha condiviso e sostenuto l'inclusione scolastica, ponendosi quale obiettivo principale il potenziamento e la crescita culturale delprocesso inclusivo.L'inclusione si realizza nella misura in cui i suoi contenuti si concretizzano e si attuano nella dimensione culturale di un Paese che voglia definirsi civile.Per questo sosteniamo che l'inclusione scolastica non può assolutamente essere appannaggio di una o due figure professionali e ancor meno che possa essere utilizzata come strumento per perseguire fini "altri" rispetto a quelli prefissi a beneficio non solo delle persone con disabilità ma dell'intera società.G
iunto è infatti il tempo di uscire dagli schemi stereotipati di una visione cosiddetta “buonista” : continuare a pensare all’inclusione come ad un qualcosa che rimanda alle persone con disabilità significa non solo svilirne il valore ma orientare qualsiasi intervento in direzione che “pone ulteriormente all’angolo” la persona con disabilità, relegandola allo stigma sociale irreversibile.Uscire dagli schemi stereotipati significa “camminare insieme” per realizzare una società in cui la dignità di ciascuno è riconosciuta e vissuta come “partecipazione sociale a tutti gli effetti” .
Per questo ciascuno di noi è e deve essere impegnato a rimuovere “ostacoli” che impediscono la realizzazione di una società inclusiva, contribuendo, nella misura della propria responsabilità civile e sociale, a realizzare giorno per giorno “la” società in cui ognicittadino trovi ospitalità, dignità e riconoscimento.
E questo anche e ancor più nella scuola.
CIIS
Il C.I.I.S. ( Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno ) è un'Associazione di volontariato che opera in tutto il territorio nazionale.
All'Associazione C.I.I.S. aderiscono insegnanti di ruolo, insegnanti abilitati e non di ruolo, dirigenti, genitori, operatori del settore e quanti ne condividono le finalità.
L'associazione non ha scopo di lucro e opera al fine di realizzare scopi sociali, culturali, educativi e ricreativi nel rispetto delle pari opportunità tra uomini e donne.
SPECIALE RAI 3 BLOB
SABATO 8 ottobre e DOMENICA 9 ottobre, alle ore 20,
SPECIALE DEDICATO
ALLA SCUOLA NEGATA AGLI ALUNNI CON DISABILITÀ,
con l'Associazione TUTTI A SCUOLA.
NON MANCATE!!
PETIZIONE FAND - FISH No al taglio all'assisteza. Fermiamoli con una FIRMA!!! Attenzione: le firme devono essere inviate prima di lunedì mattina. Passate parola. DIFFONDI E ... FIRMA ANCHE TU!
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