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RELAZIONE INTRODUTTIVA
1. Presentazione e finalità
2. Analisi dell'Atto di Governo n. 86 e considerazioni
3. I punti fondamentali
PREMESSA
Ringraziamo il Presidente della Commissione e tutti i componenti, Senatori e Senatrici, per averci offerto la possibilità di presentare le nostre osservazioni e proposte in merito all’Atto del Governo n. 86.
1) Presentazione e finalità
La nostra Associazione, Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno, brevemente CIIS, è nata agli inizi del terzo millennio per volontà di molti docenti, di varie parti d’Italia, specializzatisi a seguito dei corsi biennali universitari; a questi docenti si sono aggiunti colleghi curricolari, genitori, assistenti ed educatori, dirigenti scolastici. Nella nostra Associazione vantiamo l’eterogeneità delle presenze, perché l’inclusione degli alunni con disabilità coinvolge e interessa tutti, indistintamente.
Si premette, onde evitare fraintendimenti, che la nostra azione è orientata essenzialmente:
2) Analisi dell’Atto di Governo n. 86 e considerazioni
Il nostro contributo deriva anche dalla professionalità maturata all’interno delle nostre scuole, dove la maggior parte di noi lavora in qualità di insegnante incaricato su posto di sostegno o incaricato su posto comune o disciplinare. L’analisi, le valutazioni, le considerazioni prodotte derivano dalla conoscenza diretta del sistema scolastico, dei suoi linguaggi, delle sue sfumature, della sua organizzazione, delle sue criticità e delle sue potenzialità. Il contributo e la collaborazione, in particolare, con i genitori, con i dirigenti scolastici e con le figure educative e/o di assistenza consentono di avere una visione ancora più ampia.
Riteniamo importante per la qualità del sistema scuola e, prima di tutto, per gli alunni e per le alunne con disabilità, che siano accolte o almeno attentamente considerate le sollecitazioni di modifica, suggerite per rendere il sistema migliore, più efficiente, per quanto possibile limitato nella produzione di documenti o nella costituzione di, talora, inutili sovrastrutture (più di intralcio che di supporto e di aiuto).
Preme, infine, far presente che le nostre considerazioni e i nostri suggerimenti sono volutamente scevri da rivendicazioni di tipo occupazionale, di cui si occupano egregiamente altri componenti della società civile. Il nostro invito, che sottoponiamo a ciascuno di Voi, onorevoli Senatori e Senatrici, componenti della VII Commissione Permanente del Senato, è di porre al centro dell’attenzione unicamente gli alunni con disabilità e la tutela dell’esercizio del loro diritto allo studio e alla garanzia del successo formativo.
3) I punti fondamentali
È storia recente la presenza degli alunni con disabilità nelle classi comuni della scuola italiana, esperienza avviata negli anni Settanta del secolo scorso che, nel tempo, ha assunto accezioni differenti: dall’inserimento all’integrazione fino all’inclusione. Non entreremo nel merito di questi termini che, da un punto di vista pedagogico, assumono significati e sfumature differenti, avvalendoci, in via generale, del termine“inclusione”.
[1] Con l’espressione “alunno o alunni con disabilità” si intendono: “le bambine e i bambini della scuola dell’infanzia, le alunne e gli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, le studentesse e gli studenti della scuola secondaria di secondo grado certificati con disabilità ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104.