Se manca il docente specializzato...
La questione "carenza di docenti di sostegno" non riguarda unicamente i genitori degli alunni con disabilità, bensì tutti i genitori degli alunni della classe in cui l'alunno è iscritto; perché se è vero che il docente di sostegno si siede, forse con maggior frequenza, accanto all'alunno con disabilità, è altrettanto vero che egli è una risorsa per tutto il gruppo classe al quale è assegnato. La sua presenza, pertanto, è importante per tutti gli alunni, non per uno solo.
La presenza del docente specializzato, che è corresponsabile degli alunni insieme a tutti gli insegnanti della classe, permette di camminare insieme, di promuovere l'inclusione, di accompagnare gli alunni nel processo di crescita, di insegnar loro ad aiutarsi reciprocamente, di formare i cittadini del domani e le persone di oggi.
Nessuno può chiamarsi fuori se manca il sostegno.
Nessuno può dire che la questione riguarda "solo loro", gli alunni con disabilità.
L'assenza delle risorse, che lo Stato riconosce per promuovere l'inclusione, danneggia tutti, anche dal punto di vista culturale.
Se manca il docente di sostegno, pertanto, si deve protestare tutti. E se necessario lo si fa stando "simbolicamente fuori" tutti insieme, docenti compresi.
Non è solo solidarietà.
Anzi non è solidarietà: è civiltà, è cultura, è sentirsi parte vera e integrante dello stesso mondo.
(di Evelina Chiocca)