Continuità e corresponsabilità educativo-didattica

RISPOSTA
Nella classe di suo figlio lavorano più insegnanti e tutte sono, allo stesso pari, insegnanti di suo figlio; tutte devono occuparsi della sua educazione e della sua istruzione; tutte sono corresponsabili del suo progetto. La scuola dell’inclusione prevede che l’alunno stia in classe, insieme ai compagni e, con loro, impari ogni giorno. E alla classe sono assegnati più docenti. Certamente i genitori tendono a guardare con maggiore insistenza il docente su sostegno, forse perché, interiormente, pensano che quel docente sia solo del figlio. Ma non è così… Se così fosse, non potremmo parlare di scuola dell’inclusione.

La questione continuità, di fatto, riguarda tutti gli insegnanti della classe, ed è importante che essi siano affidati per un intero ciclo (e non con la “scadenza”, come può essere quella del contratto, che ogni anno rimette tutto in tavola, provocando spesso inutili cambiamenti, che ledono prima di tutto il diritto dell’alunno, ma anche il lavoro stesso degli insegnanti, costretti ogni anno a misurarsi con persone differenti. Non si impara a lavorare insieme da un giorno all’altro. La continuità è preziosa per tutti).

Può provare a parlare con il Dirigente Scolastico, facendo presente la sua preoccupazione di genitore. Al tempo stesso le suggeriamo di incontrare, se può prima dell’inizio della scuola, tutti i docenti che il prossimo anno lavoreranno nella classe di suo figlio. Si rivolga a tutti, chiedendo loro, anche durante l’anno scolastico, di suo figlio. Un gruppo di insegnanti che si impegnano, da subito, sono la garanzia per un buon percorso. Ci tenga informati, se vuole.

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