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Buongiorno, desidero richiedere informazioni riguardo l'obbligo o meno del docente di posto comune di accettare che anche il docente di sostegno firmi le verifiche scritte dell'alunno (con disabilità, ndr.), concordando anche il voto e così sulle verifiche di ogni tipo, alla luce del principio di condivisione. Questo sia per i ragazzi con diagnosi di DSA che per gli alunni con disabilità (ndr).
Inoltre, che accanto alla firma, per una questione di trasparenza alla luce della 241 del 1990 essendo la verifica un atto amministrativo, vi siano anche due righe che motivino il voto ricevuto e, come detto, sia co-firmato dai due docenti. Grazie e saluti.(G.F.)
RISPOSTA– Formalmente il docente incaricato su posto di sostegno è contitolare a tutti gli effetti, quindi partecipa, di diritto, alle operazioni previste, come sancito dall’art. 13, comma 6, della legge 104/92: “Gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti”.
È bene inoltre ricordare che gli insegnanti di sostegno sono assegnati alla classe non su posto disciplinare, ma per garantire “attività di sostegno” (art. 13, comma 3, della legge 104/92); ciò implica che le verifiche degli alunni della classe vengano firmate dal docente incaricato sulla disciplina (così come i voti dell’alunno con disabilità vengono riportati unicamente nel registro del docente disciplinare). Peraltro apporre una firma unicamente alla verifica dell’alunno con disabilità o dell’alunno con diagnosi di DSA è modalità contraria a ogni forma di inclusione! Diversamente sarebbe se, previo accordo fra gli insegnanti, venisse stabilito di co-firmare le verifiche di “tutti gli alunni della classe” (ma, anche questo, dovrebbe coinvolgere tutti gli insegnamenti e non uno soltanto!).
Seconda questione: per quanto riguarda l’indicazione dei voti, ricordiamo che la valutazione deve essere effettuata coerentemente con i criteri indicati, per ciascuna disciplina, nel PEI; ciò non impedisce un confronto fra i due colleghi, ma questo confronto non può essere limitato al solo alunno con disabilità, deve riguardare tutti gli alunni della classe. Per una maggiore coerenza con il PEI, tuttavia, suggeriamo sempre al docente curricolare di interpellare il collega di sostegno. Una buona collaborazione e cooperazione può dare solo risultati positivi, a beneficio del processo inclusivo e di un proficuo e valido lavoro del Consiglio di classe.
Infine, per quanto riguarda la “motivazione” del voto, questa è una scelta del docente. Sicuramente essa, dal punto di vista metacognitivo, potrebbe aiutare gli alunni e, da questo punto di vista, è raccomandabile, ma è solo un suggerimento.