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Emanuele (Ema) non avrà mai nel suo album la foto dei suoi primi passi o l'elenco delle sue prime parole...ma quanti bambini di tre anni possono sostituirle con la foto della prima mostra d'arte? Come é strano Dio e che pensieri "lontani" dai miei...Molti mi chiedono come sia possibile che i quadri di Mele abbiano così grande sentimento e trasmettano emozioni tanto intense.
La risposta é semplice: dipingere come parare. Ema non ha la possibilità di fare praticamente nulla, tutta la sua vita é "interiore" eccettuato questa forma di espressione. Lui realizza un quadro ogni tanto e dentro quel quadro c'é "tutto" il dentro fino a lì. Per capirsi é come se uno dovesse stare zitto e immobile a guardare quello che gli succede intorno, a ragionarci dentro di sé e rielaborare, senza la possibilità di comunicare nulla per giorni, settimane e poi ha un pomeriggio per raccontare tutto in 120 cm quadrati... Io stessa che vedo i quadri mentre vengono eseguiti resto esterrefatta ogni volta e mi chiedo “Ma come fa?!” Eppure sembrano solo manate e movimenti a casaccio fatti da mani chiuse a pugno o contorte in movimenti controllati solo in parte...mani-pennello che muove...lo Spirito Santo? Boh!
Emanuele non potrebbe mai dipingere senza l'aiuto di qualcuno perché tutto ciò che riceve lo riceve da fuori. E in verità sarebbe morto se qualcuno non l'aiutasse perché da solo non mangia, non beve, non si sposta, non fa la cacca, non riesce a fare nulla per sé stesso. Se nessuno gli passa il colore o gli lega il pennello, se nessuno gli gira la tela o gli sostiene il corpo mentre dipinge, non dipingerebbe mai!
Emanueledipinge sempre con me perché la comprensione é rapida ed efficace, ma ieri abbiamo voluto chiedergli di farsi aiutare dal suo babbo per vedere cosa veniva fuori...Massimo ha detto che non c'erano problemi di influenzarlo perché lui, come fisico, non ha alcuna dote artistica.
Mele ha dipinto, con molta molta più lentezza (ci voleva un mucchio di tempo per farsi capire dal babbo ...) ma ha dipinto un quadro dei suoi, indiscutibilmente suo, simile nei tratti e nelle modalità a tutti gli altri. Quando oggi Enrico Dei ha detto che nessun artista professionista che volesse mettersi a fare pittura informale riuscirebbe a fare quello che fa Emanuele devo dire che gli ho creduto...ora lo credo veramente...
Emanuele paga la sua genialità artistica un prezzo altissimo. Ho trovato una poesia che parla del "sorriso" e ad un certo punto c'é scritto che “non esiste al mondo qualcuno tanto povero da non poterlo donare”. Non é vero, Emanuele non può sorridere anche se vorrebbe, la sua povertà é un abisso confrontata a me, ai miei amici, agli altri eppure é proprio in questo grande vuoto, in questa mancanza che si vede il sorriso dell'anima ... il sorriso di Dio ... ringrazio tutti quelli che oggi sono venuti alla mostra e quelli che la visiteranno i prossimi giorni, quelli che ci sostengono anche se lontani, mi sono commossa a vedere così tanta gente che ci vuole bene! Grazie a tutti